Un tailleur è per sempre

UN TAILLEUR è PER SEMPRE in

Lunga vita al tailleur. E come potrebbe essere altrimenti? Pensa: il primo modello da donna è stato confezionato nel 1885 dal sarto britannico John Redfern per la principessa del Galles. E così il tailleur ha smesso di essere una prerogativa dell’universo maschile. Anche perché ha trovato subito grandi consensi nell’altra metà del cielo. L’unica pecca, se così si può definire, era la sua linea estremamente strutturata. Questione risolta dalla mitica Coco Chanel, che nel 1971 presentò la sua interpretazione mettendo così a segno uno dei suoi (tanti) colpi migliori.

PER IL GIORNO
Hai una gran voglia di indossare un tailleur per cominciare la giornata con stile? Punta su un modello che si riveli adatto alle più diverse situazioni: un appuntamento di lavoro o con le amiche, una semplice passeggiata, una serie di commissioni da sbrigare. Magari anche qualche piccolo imprevisto, di quelli che capitano spesso e volentieri.

Giacca e pantaloni, vestibilità slim. La giacca con chiusura doppiopetto e da lasciare rigorosamente aperta. Per sdrammatizzare. Una delicata stampa, magari floreale o geometrica, ci piace. Sotto, un-gilet-e-basta: la nota maliziosa non guasta mai. Ai piedi le tue sneakers preferite e, fra le mani, una it-bag. Quanto a colori, massima libertà. Ma le tonalità neutre, insieme al bianco, sono la scelta sempre sicura: che ne dici del color cammello, che sta andando fortissimo?


PER L'UFFICIO

Il completo giacca e pantaloni, naturalmente, è perfetto anche per l’ufficio. Come quello con gonna a matita, del resto.

Taglio classico e maschile, vestibilità morbida, un colore infallibile come il grigio o il blu. Oppure il nero, certo. Se preferisci maggiore vivacità, punta sui pastelli. Sotto, un morbido lupetto se è inverno oppure una semplice t-shirt se le temperature sono più alte. La camicia è un tantino scontata. Le sneakers bianche sono il tocco chic e cool, le alternative da promuovere a pieni voti sono i mocassini e le stringate. Se è una giornata particolare, largo alle pump.

PER UN COLLOQUIO
Un tailleur per un colloquio di lavoro è sempre una buona idea. Con un modello ultra classico, però, corri il rischio di omologarti. I selezionatori prestano attenzione anche agli outfit dei candidati, per cui sapersi distinguere – sempre nel segno della classe – diventa una preziosa arma in più.

Che ne dici, allora, di optare per un completo longuette+giacca avvitata? Preferendo, alla tinta unita, una fantasia sobria ma d’impatto come il gessato. Interessante alternativa può essere un tweed suit, per un’intrigante svolta retrò. Ben vengano anche una camicia con colletto e polsini a contrasto e/o una cravatta. Capitolo scarpe: sì a slingback, t-bar, Mary Jane, mocassini con tacco.


PER L'APERITIVO
Concedersi un tailleur anche per i momenti informali, di leggerezza: perché no? Anzi, è proprio in questi casi che entrano in gioco le interpretazioni più creative. Non prive di un twist giocoso. Riflettori puntati sul colore, innanzi tutto. E anche su quelle intramontabili fantasie che riescono sempre a mettere allegria. Tartan e check in primis, maxi righe, stampe optical.

Per l’aperitivo, stuzzica anche l’idea di un completo con minigonna a pieghe o a portafoglio, che richiami lo stile collegiale. Il calzino in vista diventa quasi d’obbligo, però trova un degno avversario nelle parigine.


PER UNA CENA
Come scegliere il tailleur per una cena? Indubbiamente molto conta il contesto, però ci sono soluzioni che potremmo definire trasversali. E che si rivelano azzeccate per cene eleganti o più rilassate, anche tra amici. In cima alla classifica mettiamo il tailleur con pantaloni palazzo e giacca smoking. Monocolore, ma di una tonalità che si allontani da quelle più classiche.

Il fucsia trionfa, ormai lo sappiamo bene. Ma – per esempio - anche il verde, il rosso, il bordeaux, il blu elettrico sono opzioni molto interessanti.

PER LA SERA
Dipende dalla serata. Se si tratta di un’occasione particolare, per esempio una ricorrenza o un festeggiamento con le persone care, vince il minimalismo. E se vuoi un esempio, noi mettiamo sul piatto un tailleur pantalone in velluto nero. Ma se è una situazione mondana, di quelle in cui tutto è concesso, allora il discorso cambia.

Il tailleur svela il suo lato più seducente, anche trasgressivo. Che può concretizzarsi in modi diversi: per esempio con le fantasie animalier, strass e paillettes, pantaloni a zampa, tessuti aderenti. Oppure orli che audacemente si accorciano. Scatenati!


PER LA LAUREA
Un tailleur sartoriale, con pantaloni a sigaretta o palazzo e giacca dal taglio classico. Semplice, senza fronzoli né tocchi particolarmente… creativi. Unica concessione, i bottoni dorati.

Una tinta unita e raffinata: verde acqua, azzurro, glicine, cipria. Oppure 100% bianco. Se preferisci la sobrietà massima, un colore neutro. Ma in tutti i casi un bel tacco conceditelo, soprattutto se si tratta del TUO traguardo!

PER UNA CERIMONIA
Se sei tra gli invitati a una cerimonia, ti stai scervellando da giorni ma proprio non riesci a decidere come vestirti, vai di tailleur. Scegli un colore diverso dai soliti, per esempio l’ultra chic lavender, e per completare l’outfit gioca con le sue diverse gradazioni: roba da fashionista vera.

Un modello mannish è un’ipotesi attraente, del resto le grandi dive ci hanno insegnato che la sensualità passa anche dagli abiti maschili. Che te ne pare, superato l’impasse?